Generalmente, tale spesa si divide in imposta di registro, del valore minimo di 67 euro, ed imposta di bollo, del valore minimo di 32 euro. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere sul costo di registrazione del contratto di affitto.
Costi di registrazione del contratto di affitto: quali spese bisogna affrontare
Affinché i contratti di locazione vengano considerati validi dalla legge, è necessario che le parti dell’accordo sostengano il costo di registrazione del contratto di affitto. Tale costo comprende due tipologie di imposte, ovvero:
- l’imposta di registro, la cui aliquota è fissata in base al tipo di immobile e generalmente pari al 2% del canone annuo, con un valore minimo di 67 euro;
- l’imposta di bollo, il cui ammontare viene calcolato rispetto al numero di copie ed alla lunghezza del contratto e che, generalmente, è pari a 16 euro ogni 100 righe per ogni copia.
Per far sì che le parti procedano alla registrazione del contratto di affitto con il sostegno dei costi ad essa riferibili, vengono individuati due modalità di calcolo della tassazione differenti, ovvero:
- il regime ordinario;
- il regime di cedolare secca.
La scelta della registrazione del contratto di affitto con regime ordinario implica l’obbligo di corresponsione dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo, secondo le aliquote individuate per la tipologia di immobile locato, tramite modello F24 o addebito su conto corrente. Il costo di registrazione del contratto di affitto con cedolare secca, invece, è talvolta individuato come il più conveniente, dal momento che consente di esentare le parti dal pagamento del costo di registrazione del contratto di affitto, inclusa l’imposta di bollo. Tuttavia, in regime di cedolare secca, il reddito prodotto dalla locazione dell’immobile non è rilevante in sede di Irpef e, pertanto, non consente di accedere alle agevolazioni fiscali.
L’operazione di registrazione del contratto di affitto deve essere effettuata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando i documenti digitali, o recandosi presso uno degli uffici competenti. In alternativa, è possibile sostenere il costo di registrazione del contratto di affitto nei CAF o presso le associazioni di categoria ed i dottori commercialisti.
Quanto costa registrare un contratto di affitto 4+4 e 3+2
Tra i modelli di contratto di affitto, possiamo segnalare:
- il contratto di locazione a canone concordato, anche conosciuto come 4+4;
- il contratto di locazione a canone libero, anche conosciuto come 3+2.
I numeri si riferiscono alla durata del contratto di affitto e, come ogni altro contratto concluso tra due o più parti, anche questi due modelli necessitano di registrazione per poter avere forza di legge. Entrambe le tipologie di accordo di locazione implicano il sostegno dei costi di registrazione del contratto di affitto individuabili nelle aliquote relative agli immobili ad uso abitativo.
Per gli immobili ad uso abitativo, il costo di registrazione del contratto di affitto 4+4 ed il costo di registrazione del contratto di affitto 3+2 è pari al 2% del canone annuo moltiplicato per gli anni di durata dell’accordo. Rientra nel costo di registrazione del contratto di affitto 4+4 e nel costo di registrazione del contratto di affitto 3+2 anche l’imposta di bollo che, tuttavia, rimane in ogni caso variabile a seconda del numero di righe del contratto e delle copie realizzate.
Quanto costa la registrazione di un contratto di affitto transitorio
Il contratto di affitto transitorio è stato individuato per consentire la locazione di un immobile per tutti coloro che hanno esigenze abitative temporanee non turistiche. Si tratta di un accordo che prevede la locazione per una durata minima di 30 giorni e massima di 18 mesi, ideale per gli studenti.
Nonostante si tratti di una locazione piuttosto breve, è necessario anche in questo caso sostenere il costo di registrazione del contratto di affitto transitorio. Il pagamento dell’imposta di registro per questo tipo di locazione in regime ordinario di tassazione corrisponde all’aliquota stabilita per gli immobili destinati all’uso abitativo, vale a dire il 2% del canone annuo con un’imposta minima di 67 euro. Il costo di registrazione del contratto di affitto per studenti e, in genere, di qualunque altro contratto di locazione della durata inferiore ai 30 giorni, non deve essere sostenuto. Infine, è bene sapere che il costo di registrazione del contratto affitto transitorio cedolare secca prevede il versamento dell’imposta sostitutiva IRPEF, delle addizionali e delle tasse di registro e di bollo.
La registrazione dei contratti di affitto ad uso commerciale e dei terreni agricoli
I costi di registrazione del contratto di affitto commerciale ed i costi di registrazione del contratto di affitto dei terreni agricoli possono rientrare nelle aliquote individuate per:
- la locazione di edifici di natura strumentale, per cui l’imposta di registro è fissata all’1% del canone annuo per i soggetti passivi IVA e al 2% negli altri casi;
- la locazione dei fondi rustici, i cui costi di registrazione sono fissati allo 0,50 % del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero di annualità.
Pertanto, anche in questi casi, la registrazione contratto di affitto prevede dei costi obbligatori da sostenere, senza i quali gli accordi non sono considerati validi.
Tabella riepilogativa dei costi di registrazione del contratto di affitto
Come abbiamo visto, la registrazione del contratto di affitto ha dei costi variabili a seconda della tipologia di contratto e del regime di tassazione scelto. Passiamo in rassegna le percentuali per capire come calcolare il costo di registrazione del contratto di affitto in base all’accordo scelto.